sabato 1 novembre 2014

Oregon, Measure 92 e il diritto di sapere

Ancora pochi giorni e i cittadini dell'Oregon prenderanno la la loro decisione su un punto, per me, veramente importante: il diritto di sapere cosa si mangia? Negli Stati Uniti, patria delle principali aziende "produttrici" di semi OGM, esiste infatti un movimento ampio e molto rumoroso di persone che domanda il diritto di poter leggere in etichetta se i prodotti alimentari contengono ingredienti OGM. Mi pare un semplice esercizio di libertà: obbligare le industrie alimentari a fornire informazioni che permettono ai consumatori di prendere decisioni di acquisto consapevoli. E' vero tuttavia che gli interessi economici in campo sono notevoli e c'e' più di qualcuno interessato a lasciare tutti col dubbio: "sto mangiando OGM senza saperlo?". Bene, io sono contrarissimo alle coltivazioni OGM, con il mio lavoro cerco di promuovere la biodiversita Italiana nel mondo e cerco di "educare" sull'importanza di consumare semi antichi. Non e' tuttavia per sensibilizzarvi su questo che scrivo. Gli Stati Uniti sono una federazione unita politicamente negli attuali confini dal 1865, con una tassazione federale di base unica, con una moneta unica... insomma uno Stato vero con una propria politica estera e un'unica difesa. Eppure, nonostante questa centenaria unione, uno Stato della Federazione può scegliere regole autonome di etichettatura dei prodotti, diritto del tutto negato ai singoli Stati Europei. Introdurre la stessa flessibilità in Europa sarebbe un sostegno giusto e determinante al nostro made in Italy agroalimentare. Varrebbe qualche punto di PIL! Sarebbe una battaglia giusta, impegniamoci!

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